Finalmente Fritz Lang realizza il desiderio di una vita, maturato già ai tempi de Il gabinetto del Dr. Caligari, film a cui deve rinunciare per altri impegni. Mettere in scena un incubo, nel vero senso della parola. Tutti, o quasi, i suoi film sembrano degli incubi e giocano sul terrore, ma qui Edward Robinson si addormenta e sogna: una donna bellissima ritratta in un quadro esposto in una galleria si materializza e lo trascina in una spirale di intrigo, paura e delitto. La donna è Joan Bennett, il cattivo Dan Duryea, il più laido di sempre.